Planet
bronzo in patina verde
1997
presentata in:
“Piccoli Bronzi”
Brescia
Centro San Desiderio
Ottobre 2004
Planet
Al primo cerchio metto il versar fiumi di sangue
ruscelli e laghi fumanti giù dalle zanne candide
universale sacrificio per migliaia di volte consumato.
Frenesia che non placa nel contorcersi eterno
e fra i divoratori, fauci maculate, che squarciano
gole, genti antropofaghe come le nostre, macchine
gelide che scannano ippogrifi;
e poi il fuoco di un milione d’incendi
e la cenere che resta e il vento
che turbini angosciati solleva
e gli umani in tutto ciò efficienti.
II
Giù dal cielo quotidiano
nel disastro quotidiano
nello stampo del disastro, stampo senza luce, senza tempo
senza onore.
Nella coscienza dell’inutile, nell’incoscienza
di ciò che è veera-meente utile, nel linguaggio
belah bleh, crunt gruth, in tutto cio che è
terribilmente quotidiano, in tutto cio che è
veramente personale e collettivo: cazzo!…
Giù dal cielo quotidiano, nel secondo cerchio,
sempre inaspettato, piove.
Piove sotto l’obra volante delle ali, dentro il colore
delle ali… È tutto già rinnovato
dentro la gioia colorate delle ali dei Deva.
III
Dei movimenti astrali come pietra
riproduce lento nella sua essenza
mentre la terra sacra
offre virtù di coesione.
La rosa è la rosa blu otto volte rigenerata
nella danza circolare
La rosa è un rombo rosso
passione di maschio e femmina
La rosa è l’YN-YANG doré delizia
nel chiuso dell’oriente.
La rosa è una mezza rosa bianca
dentro la stella della sera: è la magia!
Così nel terzo cerchio si intravede appena
infinita catena ininterrotta.
IV
La luce è l’unguento
che divide e cessa di essere diviso
quando alla finestra dell’oriente ci s’affaccia.
Zenith sulla cima dello Zigurrat tagliente
vuoto fra le stelle e foro dai bordi intoccabili.
Interminabile colonna.
Dentro il viaggio la giada è immortale per diritto.
Dalla finestra d’occidente, invece, il quarto cerchio.
In basso tutto il labirinto
In altro ciò che è perso.
È lì che nel quadrante attento
fumo della forza imperscrutabile
ogni frammento di ogni punto acuto
tesse la Regione Suprema in vastità.